Gli amici di Gesù
Il 29 luglio Papa Francesco ha stabilito che il Calendario Romano Generale celebri la memoria dei santi Marta, Maria e Lazzaro. In passato in questa data ricorreva la memoria della sola Santa Marta, ma la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha fortemente voluto questa modifica e il Pontefice ha fatto in modo che venisse applicata.
La motivazione che ha portato alla delibera è stata la rilevanza evangelica riconosciuta ai tre fratelli per aver ospitato nella loro casa Gesù, accogliendolo come un amico e affidandosi alle sue parole con piena fiducia e lealtà.
Marta di Betania (Tamar) si occupava soprattutto delle faccende domestiche: Mentre erano in cammino, (Gesù) entrò in un villaggio e una donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era tutta presa dai molti servizi. (Luca 10,38-40).
Marta si lamenta con Gesù, perché lei lavora mentre sua sorella Maria (Miryām) si è fermata ad ascoltarlo, ma Gesù le risponde così: “Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta.”
Di Lazzaro (Eleazar o Eliezer), conosciamo bene la storia della morte e resurrezione per volontà di Gesù nel Vangelo secondo Giovanni (11,1-44): Marta e Maria sorelle di Lazzaro implorarono l’aiuto di Gesù, che si recò al sepolcro e fece tornare l’uomo dalla morte.
Marta e Maria: i due volti dell’ospitalità
Già nel primo passaggio del Vangelo di Luca vediamo come vengono differenziate le due sorelle. Entrambe esprimono due modi per amare e seguire Gesù Cristo: Marta lo fa con premura, ospitandolo e accudendolo come uno di famiglia, mentre Maria siede ai Suoi piedi e Lo ascolta. Entrambi gli approcci sono giusti, entrambi sono modi per manifestare amore e amicizia al Signore.
Marta con le sue cure, Maria con il suo ascolto e la sua venerazione, Lazzaro col suo silenzioso affetto e la sua fiducia nella Parola di Gesù, sono l’incarnazione di tre modi per amarLo e seguirLo. Una fede fatta di contemplazione, ma anche di azione, di gesti. Non a caso, secondo la Legenda aurea i tre fratelli di Betania, dopo la morte di Gesù, andarono in Francia a predicare la Sua parola e Lazzaro sarebbe stato il primo vescovo di Marsiglia. Secondo un’altra tradizione Lazzaro venne condannato a morte dai sacerdoti proprio perché, con la sua resurrezione, era diventato la prova vivente del potere di Gesù.
È proprio in questa integrazione tra l’ospitalità, fatta di cibo, tepore, tranquillità, e l’assoluta devozione, che Papa Francesco ha colto la motivazione perfetta per riconoscere a tutti i tre fratelli di Betania il diritto di essere ricordati e celebrati come amici di Gesù.