«Il beatissimo Egidio è il più sollecito di tutti i santi a giungere in soccorso dei bisognosi, dei tribolati e degli afflitti che a lui si rivolgono»: così la Guida del Pellegrino di Compostella presentava questo antico eremita a coloro che, diretti al celebre santuario della Galizia, lungo la via tolosana giungevano alla tappa di St.Gilles-du-Gard, nella regione di Nîmes. Qui, sul finire del secolo XI, una nuova basilica era stata costruita sull’antica cripta che conservava il corpo di Egidio, racchiuso in una tomba di età merovingica. Le scarse fonti storiche, non prive di elementi fantastici, lo vogliono originario dalla Grecia e dedito alla vita eremitica in questa zona della Francia tra il VII e VIII secolo, in compagnia di una cerva che gli forniva il suo latte. Un giorno, mentre era inseguita durante una caccia, il re scoccò una freccia per colpirla, ma sbagliò bersaglio ferendo il santo a una gamba. Da allora il sovrano diventò amico del solitario eremita, a cui fece omaggio del territorio costruendovi un’abbazia. Fu soprattutto a partire dal secolo X che lo sviluppo del monastero che ne custodiva le spoglie diede al nome di Egidio una vastissima fama. Il suo culto assunse nei secoli X-XII una dimensione europea. Numerosissime chiese gli furono dedicate: nel secolo XIII a Parigi e nella diocesi, mentre nella cattedrale di Chartres due vetrate e una scultura ne rappresentano la leggenda. Sue reliquie si trovano in varie località della Francia, del Belgio e della Germania; inoltre, almeno quattro monasteri pretendono di conservarne l’intero corpo. In Francia una quindicina di comuni e in Belgio un quartiere di Bruxelles ne portano il nome. Il santo era invocato contro un gran numero di malattie (dalle febbri malariche alla follia ai terrori notturni) ed era considerato patrono delle genti di mare, dei pastori e dei mendicanti, in Inghilterra degli zoppi e dei mutilati (con riferimento alla freccia che lo ferì), e nel XIV secolo fu annoverato tra i 14 “santi ausiliatori”.

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Data:
Settembre 1