Note: P = colui/colei che guida la preghiera; T = tutti
All’inizio della preghiera è prevista, se possibile, l’accensione delle candele della corona di avvento; se questa non è presente si può accendere una candela o, più semplicemente, si può accendere interiormente una candela nel proprio cuore, segno della nostra attesa di Gesù, luce del mondo, principe della pace.
Durante l’accensione della candela possiamo cantare il seguente canto o un altro canto adatto:
IL SIGNORE È LA LUCE
(strofe a scelta)
1. Il Signore è la luce che vince la notte!
Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
2. Il Signore è la luce che illumina il mondo!
3. Il Signore è la luce che illumina i cuori!
4. Il Signore è l’amore che rende fratelli!
5. Il Signore è promessa di un futuro di pace!
6. Il Signore è la luce che guida verso il Regno!
La Novena può essere celebrata sia singolarmente o in famiglia, sia in parrocchia o in comunità, magari ampliandola con il canto del Benedictus
(la mattina) o del Magnificat (la sera), inserendo un momento di adorazione silenziosa, preparando ogni giorno delle intenzioni particolari relative alla vita della comunità e così via.
LA SPERANZA NON DELUDE – 18 dicembre – 3° giorno
Segno della Croce
P. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
Invocazione
P. O Signore, guida della casa d’Israele, che sei apparso a Mosè nel fuoco del roveto, e sul monte Sinai gli hai dato la legge:
T. vieni a liberarci con braccio potente.
Accensione della luce
P. La lampada accesa sia il segno della nostra attesa, Signore.
T. Noi accendiamo questa luce: tu, Signore, accendi la nostra fede, ravviva la nostra carità, aumenta la nostra speranza perché siamo pronti, quando Cristo verrà nella gloria, a entrare nel tuo Regno di luce. Amen
Ascoltiamo la parola di Dio dalla lettera di san Paolo apostolo ai Romani [Rm 5,1-5]
1 Giustificati dunque per fede, noi siamo in pace con Dio per mezzo del Signore nostro Gesù Cristo.
2 Per mezzo di lui abbiamo anche, mediante la fede, l’accesso a questa grazia nella quale ci troviamo e ci vantiamo, saldi nella speranza della gloria di Dio.
3 E non solo: ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza,
4 la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza.
5 La speranza poi non delude, perché l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato.
Riflessione (Papa Francesco, Spes non confundit, 4)
San Paolo è molto realista. Sa che la vita è fatta di gioie e di dolori, che l’amore viene messo alla prova quando aumentano le difficoltà e la speranza sembra crollare davanti alla sofferenza. Eppure scrive: «Ci vantiamo anche nelle tribolazioni, sapendo che la tribolazione produce pazienza, la pazienza una virtù provata e la virtù provata la speranza» (Rm5,3-4). Per l’Apostolo, la tribolazione e la sofferenza sono le condizioni tipiche di quanti annunciano il Vangelo in contesti di incomprensione e di persecuzione (cfr. 2 Cor 6,3-10). Ma in tali situazioni, attraverso il buio si scorge una luce: si scopre come a sorreggere l’evangelizzazione sia la forza che scaturisce dalla croce e dalla risurrezione di Cristo. E ciò porta a sviluppare una virtù strettamente imparentata con la speranza: la pazienza. Siamo ormai abituati a volere tutto e subito, in un mondo dove la fretta è diventata una costante. Non si ha più il tempo per incontrarsi (…)
Riscoprire la pazienza fa tanto bene a sé e agli altri. San Paolo fa spesso ricorso alla pazienza per sottolineare l’importanza della perseveranza e della fiducia in ciò che ci è stato promesso da Dio, ma anzitutto testimonia che Dio è paziente con noi, Lui che è «il Dio della perseveranza e della consolazione» (Rm 15,5). La pazienza, frutto anch’essa dello Spirito Santo, tiene viva la speranza e la consolida come virtù e stile di vita. Pertanto, impariamo a chiedere spesso la grazia della pazienza, che è figlia della speranza e nello stesso tempo la sostiene.
Silenzio e riflessione personale
Ognuno può sottolineare una parola o un frase che sente particolarmente importante e, se vuole, condividerla con i presenti.
Oggi preghiamo il Signore….
– perché cessi ogni guerra
– per tutti i malati e gli anziani, perché il Signore li colmi della sua consolazione e possano trovare affetto e sostegno concreti nelle nostre comunità.
Ognuno può aggiungere una o più intenzioni di preghiera.
Concludiamo con la preghiera del Signore:
Padre Nostro
P. O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell’infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa,
tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
T. vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
P. Il Signore rende sicuri i nostri passi e ci guida verso il suo Regno. Con le lampade accese andiamo incontro a Cristo Signore.
T. Amen. Rendiamo grazie a Dio.
Preghiamo Maria, Madre di Dio
P. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
T. non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Un pensiero al giorno
La speranza è un dono per andare avanti, per agire, per tollerare, per soffrire. Questo è un mondo pieno di delusioni. La speranza è tutti i giorni, la trovi nei piccoli angoli della tua vita e lì c’è la speranza che ti porta avanti (papa Francesco)