Note: P = colui/colei che guida la preghiera; T = tutti
All’inizio della preghiera è prevista, se possibile, l’accensione delle candele della corona di avvento; se questa non è presente si può accendere una candela o, più semplicemente, si può accendere interiormente una candela nel proprio cuore, segno della nostra attesa di Gesù, luce del mondo, principe della pace.
Durante l’accensione della candela possiamo cantare il seguente canto o un altro canto adatto:
IL SIGNORE È LA LUCE
(strofe a scelta)
1. Il Signore è la luce che vince la notte!
Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
2. Il Signore è la luce che illumina il mondo!
3. Il Signore è la luce che illumina i cuori!
4. Il Signore è l’amore che rende fratelli!
5. Il Signore è promessa di un futuro di pace!
6. Il Signore è la luce che guida verso il Regno!
La Novena può essere celebrata sia singolarmente o in famiglia, sia in parrocchia o in comunità, magari ampliandola con il canto del Benedictus
(la mattina) o del Magnificat (la sera), inserendo un momento di adorazione silenziosa, preparando ogni giorno delle intenzioni particolari relative alla vita della comunità e così via.
CONSOLATE, CONSOLATE IL MIO POPOLO – 16 dicembre – 1° giorno
Segno della Croce
P. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
Invocazione
P. Attendiamo Cristo, nostra speranza:
T. ecco il Signore viene!
Accensione della luce
P. La lampada accesa sia il segno della nostra attesa, Signore.
T. Noi accendiamo questa luce: tu, Signore, accendi la nostra fede, ravviva la nostra carità, aumenta la nostra speranza perché siamo pronti, quando Cristo verrà nella gloria, a entrare nel tuo Regno di luce. Amen
Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Isaia (40,1-2.3-5)
1 «Consolate, consolate il mio popolo
– dice il vostro Dio.
2 Parlate al cuore di Gerusalemme e gridatele che la sua tribolazione è compiuta, la sua colpa è scontata, perché ha ricevuto dalla mano del Signore il doppio per tutti i suoi peccati».
3 Una voce grida: «Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio.
4 Ogni valle sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati; il terreno accidentato si trasformi in piano e quello scosceso in vallata.
Riflessione (Papa Francesco, Udienza generale, 16.12.2016)
La speranza non delude. L’ottimismo delude, la speranza no! Ne abbiamo tanto bisogno, in questi tempi che appaiono oscuri, in cui a volte ci sentiamo smarriti davanti al male e alla violenza che ci circondano, davanti al dolore di tanti nostri fratelli. Ci vuole la speranza! Ci sentiamo smarriti e anche un po’ scoraggiati, perché ci troviamo impotenti e ci sembra che questo buio non debba mai finire. Ma non bisogna lasciare che la speranza ci abbandoni, perché Dio con il suo amore cammina con noi. “Io spero, perché Dio è accanto a me”: questo possiamo dirlo tutti noi. Ognuno di noi può dire: “Io spero, ho speranza, perché Dio cammina con me”. Cammina e mi porta per mano. Dio non ci lascia soli. Il Signore Gesù ha vinto il male e ci ha aperto la strada della vita.
E allora, in particolare in questo tempo di Avvento, che è il tempo dell’attesa, in cui ci prepariamo ad accogliere ancora una volta il mistero consolante dell’Incarnazione e la luce del Natale, è importante riflettere sulla speranza. Lasciamoci insegnare dal Signore cosa vuol dire sperare. Ascoltiamo le parole della Sacra Scrittura, iniziando con il profeta Isaia, il grande profeta dell’Avvento, il grande messaggero della speranza. Nella seconda parte del suo libro, Isaia si rivolge al popolo con un annuncio di consolazione (…) La consolazione, per il popolo, comincia con la possibilità di camminare sulla via di Dio, una via nuova, raddrizzata e percorribile, una via da approntare nel deserto, così da poterlo attraversare e ritornare in patria. (…) Preparare quella strada vuol dire dunque preparare un cammino di salvezza e di liberazione da ogni ostacolo e inciampo. (…)
La vita è spesso un deserto, è difficile camminare dentro la vita, ma se ci affidiamo a Dio può diventare bella e larga come un’autostrada. Basta non perdere mai la speranza, basta continuare a credere, sempre, nonostante tutto. (…)
Lasciamoci insegnare la speranza. Attendiamo fiduciosi la venuta del Signore, e qualunque sia il deserto delle nostre vite – ognuno sa in quale deserto cammina – diventerà un giardino fiorito. La speranza non delude!
Silenzio e riflessione personale
Ognuno può sottolineare una parola o un frase che sente particolarmente importante e, se vuole, condividerla con i presenti.
Oggi preghiamo il Signore….
– perché cessi ogni guerra
– perché guidi e sostenga papa Francesco, il nostro vescovo Gherardo e tutta la Chiesa fiorentina, perché tutti insieme possiamo essere instancabili testimoni di speranza e costruttori di pace.
Ognuno può aggiungere una o più intenzioni di preghiera.
Concludiamo con la preghiera del Signore:
Padre Nostro
P. O Cristo, stella radiosa del mattino, incarnazione dell’infinito amore, salvezza sempre invocata e sempre attesa, tutta la Chiesa ora ti grida come la sposa pronta per le nozze:
T. vieni, Signore Gesù, unica speranza del mondo.
P. Il Signore rende sicuri i nostri passi e ci guida verso il suo Regno.
Con le lampade accese andiamo incontro a Cristo Signore.
T. Amen. Rendiamo grazie a Dio.
Preghiamo Maria, Madre di Dio
P. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
T. non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Un pensiero al giorno
Si può vedere il futuro o nerissimo o bellissimo; e io credo che il Signore ci chieda di vederlo bello, di vederlo con speranza. (Fioretta Mazzei)