Note: P = colui/colei che guida la preghiera; T = tutti
All’inizio della preghiera è prevista, se possibile, l’accensione delle candele della corona di avvento; se questa non è presente si può accendere una candela o, più semplicemente, si può accendere interiormente una candela nel proprio cuore, segno della nostra attesa di Gesù, luce del mondo, principe della pace.
Durante l’accensione della candela possiamo cantare il seguente canto o un altro canto adatto:
IL SIGNORE È LA LUCE
(strofe a scelta)
1. Il Signore è la luce che vince la notte!
Gloria, gloria! Cantiamo al Signore! (2v)
2. Il Signore è la luce che illumina il mondo!
3. Il Signore è la luce che illumina i cuori!
4. Il Signore è l’amore che rende fratelli!
5. Il Signore è promessa di un futuro di pace!
6. Il Signore è la luce che guida verso il Regno!
La Novena può essere celebrata sia singolarmente o in famiglia, sia in parrocchia o in comunità, magari ampliandola con il canto del Benedictus
(la mattina) o del Magnificat (la sera), inserendo un momento di adorazione silenziosa, preparando ogni giorno delle intenzioni particolari relative alla vita della comunità e così via.
COME SONO BELLI SUI MONTI I PIEDI DEL MESSAGGERO CHE ANNUNCIA LA PACE – 23 dicembre – 8° giorno
Segno della Croce
P. Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo.
T. Amen.
Invocazione
P. O Emmanuele, nostro re e legislatore, speranza e salvezza dei popoli:
T. vieni a salvarci; o Signore nostro Dio.
Accensione della luce
P. La lampada accesa sia il segno della nostra attesa, Signore.
T. Noi accendiamo questa luce: tu, Signore, accendi la nostra fede, ravviva la nostra carità, aumenta la nostra speranza perché siamo pronti, quando Cristo verrà nella gloria, a entrare nel tuo Regno di luce. Amen
Ascoltiamo la parola di Dio dal libro del profeta Isaia [52,7.9-10]
7 Come sono belli sui monti i piedi del messaggero che annuncia la pace, del messaggero di buone notizie che annuncia la salvezza, che dice a Sion: «Regna il tuo Dio».
9 Prorompete insieme in canti di gioia, rovine di Gerusalemme, perché il Signore ha consolato il suo popolo, ha riscattato Gerusalemme.
10 Il Signore ha snudato il suo santo braccio davanti a tutte le nazioni; tutti i confini della terra vedranno la salvezza del nostro Dio.
Riflessione (Papa Francesco, Udienza generale, 14.12.2016)
Ci stiamo avvicinando al Natale, e il profeta Isaia ancora una volta ci aiuta ad aprirci alla speranza accogliendo la Buona Notizia della venuta della salvezza. Queste parole di Isaia, su cui vogliamo soffermarci un po’, fanno riferimento al miracolo della pace, e lo fanno in un modo molto particolare, ponendo lo sguardo non sul messaggero ma sui suoi piedi che corrono veloci: «Come sono belli sui monti i piedi del messaggero…».
Sembra lo sposo del Cantico dei Cantici che corre dalla sua amata: «Eccolo, viene saltando per i monti, balzando per le colline» (Ct 2,8). Così anche il messaggero di pace corre, portando il lieto annuncio di liberazione, di salvezza, e proclamando che Dio regna. (…)
Sono questi, fratelli e sorelle, i motivi della nostra speranza. Quando tutto sembra finito, quando, di fronte a tante realtà negative, la fede si fa faticosa e viene la tentazione di dire che niente più ha senso, ecco invece la bella notizia portata da quei piedi veloci: Dio sta venendo a realizzare qualcosa di nuovo, a instaurare un regno di pace; Dio ha “snudato il suo braccio” e viene a portare libertà e consolazione. Il male non trionferà per sempre, c’è una fine al dolore. La disperazione è vinta perché Dio è tra noi.
E anche noi siamo sollecitati a svegliarci un po’, come Gerusalemme, secondo l’invito che le rivolge il profeta; siamo chiamati a diventare uomini e donne di speranza, collaborando alla venuta di questo Regno fatto di luce e destinato a tutti, uomini e donne di speranza. (…) E per questo dobbiamo pregare, perché Dio ci dia ogni giorno la speranza e la dia a tutti, quella speranza che nasce quando vediamo Dio nel presepio a Betlemme. Il messaggio della Buona Notizia che ci è affidato è urgente, dobbiamo anche noi correre come il messaggero sui monti, perché il mondo non può aspettare, l’umanità ha fame e sete di giustizia, di verità, di pace.
E vedendo il piccolo Bambino di Betlemme, i piccoli del mondo sapranno che la promessa si è compiuta, il messaggio si è realizzato. In un bimbo appena nato, bisognoso di tutto, avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia, è racchiusa tutta la potenza del Dio che salva.
Silenzio e riflessione personale
Ognuno può sottolineare una parola o un frase che sente particolarmente importante e, se vuole, condividerla con i presenti.
Oggi preghiamo il Signore….
– perché cessi ogni guerra
– perché liberi il mondo dalla povertà e dalle sue conseguenze che causano disperazione, oppressione, violenza.
Ognuno può aggiungere una o più intenzioni di preghiera.
Concludiamo con la preghiera del Signore:
Padre Nostro
P. Come uno che trova un grande tesoro, gioiamo della promessa del Signore: il suo regno viene! Con le lampade accese andiamo incontro a Cristo Signore.
T. Amen. Rendiamo grazie a Dio.
Preghiamo Maria, Madre di Dio
P. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio:
T. non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta.
Un pensiero al giorno
Con la Pasqua, abbiamo conquistato “un diritto fondamentale, che non ci sarà tolto: il diritto alla speranza. È una speranza nuova, viva, che viene da Dio” e “immette nel cuore la certezza che Dio sa volgere tutto al bene, perché persino dalla tomba fa uscire la vita”. (papa Francesco)

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Data:
23 Dicembre, 2024