Domenica 21 terza domenica del mese – «Offertorio vivo» Ci ricordiamo di portare generi di prima necessità per aiutare la Caritas parrocchiale.
I generi alimentari di prima necessità, normalmente distribuiti sono: LEGUMI SECCHI E IN SCATOLA, CARNE E TONNO IN SCATOLA, OLIO, RISO, PASTA, FARINA, SALSA DI POMODORO, LATTE UHT, BISCOTTI, ZUCCHERO, CAFFE’, SUCCHI DI FRUTTA, FORMAGGINI.
Sarà celebrata il 21 gennaio 2024 la quinta Domenica della Parola di Dio, giornata istituita da Papa Francesco il 30 settembre 2019.
Il motto di questa edizione è ripreso dal Vangelo di Giovanni: «Rimanete nella mia Parola» (Gv 8,31).
In occasione della Domenica della Parola, si attende che il Papa dia avvio ufficiale all’Anno della Preghiera, in preparazione al Giubileo 2025. Dopo aver promosso la riflessione sui documenti e lo studio dei frutti del Concilio Vaticano II nel 2023, per volontà di Papa Francesco il 2024 sarà dedicato, nelle diocesi del mondo, alla riscoperta della centralità della preghiera.
La Domenica della Parola di Dio è una iniziativa profondamente pastorale con cui papa Francesco desidera far comprendere l’importanza che ha, nella vita quotidiana della Chiesa e delle nostre comunità, il riferimento alla Parola di Dio, una Parola non confinata in un libro, ma che resta sempre viva e si fa segno concreto e tangibile, spronandoci a far «crescere nel popolo di Dio la religiosa e assidua familiarità con le Sacre Scritture» (Aperuit illis, 15).
Inizia il percorso per quanti intendono sposarsi in chiesa. Ore 21,00 In canonica
inizia la Settimana di preghiera per l’Unità dei Cristiani
Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani 2024: amare Dio e amare il prossimo
Quest’anno la settimana di preghiera si svolge dal 18 al 25 gennaio, mentre nell’emisfero australe viene vissuta spesso intorno alla Pentecoste. Il tema quest’anno si basa sul vangelo di Luca: “Amerai il Signore Dio tuo … e il prossimo tuo come te stesso“.
“Maestro, che cosa devo fare per avere la vita eterna?”. Gesù gli disse: “Che cosa c’è scritto nella legge di Mosè?”. “Ama il Signore Dio tuo con tutto il tuo cuore (…) e ama il prossimo tuo come te stesso”. Gesù gli disse: “Hai risposto bene!” (Luca 10, 25-28) ]”
Mercoledì della settimana della II Domenica dopo l’Epifania
Nacque nel Medio Egitto verso la metà del III secolo, da una famiglia facoltosa. A vent’anni, dopo aver ascoltato, nell’assemblea eucaristica, la proclamazione del vangelo di Mt 19, 21: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri… poi vieni e seguimi”, decise di consacrare totalmente la sua vita a Dio. Prima scelse una forma di vita ascetica restando nel suo villaggio. In una seconda tappa si trasferisce in un antico cimitero, per lottare apertamente contro il demonio. A trentacinque anni si ritira nel deserto, in un fortino abbandonato, ove rimane per vent’anni.
Attorno a lui si radunano altri asceti e accorrono malati, sofferenti nel corpo e nello spirito, a cercare conforto. In questa terza tappa si situa il suo ritorno alla città di Alessandria, a motivo della persecuzione dei cristiani; non potendo subire il martirio, Antonio accorre a confortare i cristiani perseguitati. Cessata la persecuzione, ritorna nel deserto per il suo “martirio della coscienza”. Per ispirazione divina si ritira, questa volta, in regione ancora più isolata, sulla montagna. Anche qui accorrono a lui discepoli e persone bisognose di conforto e di luce. È in questo periodo che scende per la seconda volta ad Alessandria, per confutare gli ariani. Morì il 17 gennaio 356, e fin dall’antichità la sua memoria è custodita in tutte le Chiese con grande venerazione, grazie anche alla biografia scritta dal vescovo sant’Atanasio che lo apprezzò moltissimo. La Vita di Antonio è presentata, prima ancora che come modello di vita monastica, come esempio di vita cristiana, tipo dell’incarnazione della fede e dell’amore di Cristo, vero Dio e vero uomo. Tradotta in latino e ben presto in tutte le principali lingue del mondo abitato e raggiungibile dal messaggio cristiano, divenne principio della diffusione della forma di vita monastica in tutte le Chiese. Nell’ambito della polemica antiariana, il vescovo Atanasio scrive la vita di Antonio pensandolo idealmente come esempio di quella divinizzazione dell’umano resa possibile dall’incarnazione di Dio. Al termine della esistenza terrena, dopo aspre lotte contro i demoni, la sua persona è descritta come interamente trasfigurata dalla grazia, tale da riflettere come in uno specchio la gloria di Dio. Oltre a questa biografia, rimangono di lui sette lettere e trentotto apoftegmi, raccolti nella serie alfabetica.
Sant’Antonio abate è il patrono degli animali domestici
Raro, ma anche difficile parlare ai preti – spesso noi preti pensiamo già di sapere tutto, e in realtà siamo fermi a quel poco appreso a teologia. Parlare di preghiera, significa prima di tutto parlare dei salmi, cuore della preghiera ebraica e cristiana. Cerco di offrire alcuni spunti su cui riflettere e anche qualche consiglio pratico – chi ha studiato i salmi con me forse sentirà cose già dette. Dico queste cose sullo sfondo di una situazione tragica per il mondo: guerre e odio senza fine; guardando a noi stessi, una chiesa in crisi, che rischia di spaccarsi e non sapere più che cosa è davvero essenziale. Segni di stanchezza e di scoraggiamento, uniti al tentativo di preservare a tutti i costi una routine che ormai non funziona più e, dal lato opposto, la tentazione sempre più forte di ritornare a un passato che è già morto da un pezzo. Duemila anni di tradizione cristiana ci trasmettono alcune certezze: una di queste è la centralità della Parola di Dio e, al suo interno, la centralità della preghiera e quindi il libro dei Salmi. Una definizione molto sintetica dei salmi: i salmi, poesia e preghiera (Luis Alonso Schökel); poesie, sul piano letterario, preghiere quanto al contenuto.
Relatore: Luca Mazzinghi Professore ordinario presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana
«E adesso, incominciamo questo cammino: vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi» [Primo saluto del Santo Padre Francesco, 13 marzo 2013]
La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo. Il cammino, dal titolo «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», si è aperto solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni Chiesa particolare. Il 7 marzo 2020 era stato dato l’annuncio che Francesco voleva tenere la XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi nell’ottobre 2022, sul tema «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione». L’Assemblea è stata rimandata di un anno, al 2023, in parte per ragioni sanitarie, ma soprattutto per favorire una modalità diversa e inedita. Essa è stata pensata in tre fasi, distribuite tra ottobre 2021 e ottobre 2023: la prima sarà diocesana, la seconda continentale e la terza universale. Tale metodologia, che prevede l’elaborazione di due Instrumentum laboris diversi, vuole coinvolgere tutto il popolo di Dio in questo processo sinodale, le cui chiavi sono partecipazione, ascolto e discernimento.
FASE 1 – NARRATIVA
Focus sull’ascolto della vita, delle comunità e dei territori. Nel primo anno (2021-22) faremo nostre le proposte della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi per la XVI Assemblea Generale Ordinaria; nel secondo anno (2022-23) ci si concentrerà sui temi individuati dall’Assemblea Generale della CEI del maggio 2022.
FASE 2 – SAPIENZIALE (2023-24)
Un anno in cui le comunità s’impegneranno in una lettura spirituale delle narrazioni emerse, cercando di discernere “ciò che lo Spirito dice alle Chiese”. In questo esercizio saranno coinvolte le Commissioni Episcopali e gli Uffici pastorali della CEI, le Istituzioni teologiche e culturali.
FASE 3 – PROFETICA (2025)
Culminerà in un evento assembleare nazionale. In questo con-venire verranno assunte alcune scelte evangeliche, che le nostre Chiese saranno chiamate a riconsegnare al popolo di Dio, incarnandole nella vita delle comunità nella seconda parte del decennio (2025-30).
Dal 18 luglio 2023 sono disponibili le linee guida per la fase sapenziale del Cammino sinodale delle chiese in Italia, arrivato ormai al terzo anno e sono riportate in fondo a questo articolo.
E’ un documento utile per accompagnare e orientare il Cammino con l’obiettivo «di capire come far sì che il rinnovamento ecclesiale, coltivato nella fase narrativa, non rimanga solo un sogno».
Il testo si intitola “Si avvicinò e camminava con loro” ed è diviso in tre parti; offre alcune riflessioni suscitate dal racconto di Emmaus – icona scelta per questo terzo anno – e suggerisce elementi metodologici per valorizzare quanto svolto fino ad oggi per accompagnare il percorso, rafforzando l’esercizio del discernimento a partire dai temi e dalle domande proposte nelle Linee guida e indicando decisioni possibili, impegni, aspetti ancora da sviluppare.
Il documento evidenzia cinque temi principali, che raggruppano le istanze raccolte nel biennio dedicato all’ascolto:
Macro-area 1: LA MISSIONE SECONDO LO STILE DI PROSSIMITÀ
Sotto-tema 1: Raggiungere e dare la parola
Sotto-tema 2: Includere e accogliere
Macro-area 2: IL LINGUAGGIO E LA COMUNICAZIONE
Sotto-tema 1: Comunicare in modo nuovo
Sotto-tema 2: Vivere e celebrare
Macro-area 3: LA FORMAZIONE ALLA FEDE E ALLA VITA
Sotto-tema 1: Ri-formare la formazione
Sotto-tema 2: Educazione: crescere nelle relazioni
Macro-area 4: LA SINODALITÀ E LA CORRESPONSABILITÀ
Sotto-tema 1: Riconoscere e promuovere carismi e vocazioni
Sotto-tema 2: Camminare insieme da corresponsabili nella missione
Macro-area 5: IL CAMBIAMENTO DELLE STRUTTURE
Sotto-tema 1: Ripensare l’amministrazione dei beni
Sotto-tema 2: Riorganizzare le strutture pastorali
Anche la nostra Parrocchia è chiamata a dare un contributo!
la Presidenza del Cammino sinodale inoltrerà i documenti alla Presidenza della CEI in vista dell’Assemblea Generale del 20-23 maggio 2024 che aprirà la fase profetica; nelle prossime messe forniremo informazioni per dar vita a gruppi di lavoro di parrocchiani.