Immacolata e S. Martino a Montughi

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Archives 17 Gennaio 2024

  • Gen, Mer, 2024

Sant’Antonio Abate

Mercoledì della settimana della II Domenica dopo l’Epifania

Nacque nel Medio Egitto verso la metà del III secolo, da una famiglia facoltosa. A vent’anni, dopo aver ascoltato, nell’assemblea eucaristica, la proclamazione del vangelo di Mt 19, 21: “Se vuoi essere perfetto, va’, vendi quello che possiedi, dallo ai poveri… poi vieni e seguimi”, decise di consacrare totalmente la sua vita a Dio. Prima scelse una forma di vita ascetica restando nel suo villaggio. In una seconda tappa si trasferisce in un antico cimitero, per lottare apertamente contro il demonio. A trentacinque anni si ritira nel deserto, in un fortino abbandonato, ove rimane per vent’anni.


Attorno a lui si radunano altri asceti e accorrono malati, sofferenti nel corpo e nello spirito, a cercare conforto. In questa terza tappa si situa il suo ritorno alla città di Alessandria, a motivo della persecuzione dei cristiani; non potendo subire il martirio, Antonio accorre a confortare i cristiani perseguitati. Cessata la persecuzione, ritorna nel deserto per il suo “martirio della coscienza”. Per ispirazione divina si ritira, questa volta, in regione ancora più isolata, sulla montagna. Anche qui accorrono a lui discepoli e persone bisognose di conforto e di luce. È in questo periodo che scende per la seconda volta ad Alessandria, per confutare gli ariani. Morì il 17 gennaio 356, e fin dall’antichità la sua memoria è custodita in tutte le Chiese con grande venerazione, grazie anche alla biografia scritta dal vescovo sant’Atanasio che lo apprezzò moltissimo.
La Vita di Antonio è presentata, prima ancora che come modello di vita monastica, come esempio di vita cristiana, tipo dell’incarnazione della fede e dell’amore di Cristo, vero Dio e vero uomo. Tradotta in latino e ben presto in tutte le principali lingue del mondo abitato e raggiungibile dal messaggio cristiano, divenne principio della diffusione della forma di vita monastica in tutte le Chiese. Nell’ambito della polemica antiariana, il vescovo Atanasio scrive la vita di Antonio pensandolo idealmente come esempio di quella divinizzazione dell’umano resa possibile dall’incarnazione di Dio. Al termine della esistenza terrena, dopo aspre lotte contro i demoni, la sua persona è descritta come interamente trasfigurata dalla grazia, tale da riflettere come in uno specchio la gloria di Dio. Oltre a questa biografia, rimangono di lui sette lettere e trentotto apoftegmi, raccolti nella serie alfabetica.

Sant’Antonio abate è il patrono degli animali domestici

Il 17 gennaio la Chiesa italiana celebra, già dal 1990, la Giornata per l’approfondimento e lo sviluppo del dialogo religioso ebraico-cristiano.

  • Gen, Mer, 2024

Pregare come Gesù pregava: i Salmi

Aggiornamento teologico pastorale 2024

Raro, ma anche difficile parlare ai preti – spesso noi preti pensiamo già di sapere tutto, e in realtà siamo fermi a quel poco appreso a teologia. Parlare di preghiera, significa prima di tutto parlare dei salmi, cuore della preghiera ebraica e cristiana. Cerco di offrire alcuni spunti su cui riflettere e anche qualche consiglio pratico – chi ha studiato i salmi con me forse sentirà cose già dette. Dico queste cose sullo sfondo di una situazione tragica per il mondo: guerre e odio senza fine; guardando a noi stessi, una chiesa in crisi, che rischia di spaccarsi e non sapere più che cosa è davvero essenziale. Segni di stanchezza e di scoraggiamento, uniti al tentativo di preservare a tutti i costi una routine che ormai non funziona più e, dal lato opposto, la tentazione sempre più forte di ritornare a un passato che è già morto da un pezzo. Duemila anni di tradizione cristiana ci trasmettono alcune certezze: una di queste è la centralità della Parola di Dio e, al suo interno, la centralità della preghiera e quindi il libro dei Salmi. Una definizione molto sintetica dei salmi: i salmi, poesia e preghiera (Luis Alonso Schökel); poesie, sul piano letterario, preghiere quanto al contenuto.

Relatore: Luca Mazzinghi
Professore ordinario presso la Facoltà di Teologia della Pontificia Università Gregoriana

Materiale disponibile

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